22dic.2011-20gen2012, "La Noci-Cezione", by Giulia Noci. Acquerelli, Chine,Olii, Tempere,, ...
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22dic.2011-20gen2012, "La Noci-Cezione", by Giulia Noci. Acquerelli, Chine,Olii, Tempere,, ...
22 dicembre 2011
20 gennaio 2012
"LA NOCI-CEZIONE"
La percezione del dolore nelle opere di Giulia Noci
a cura di Irene Battaglini
OPENING 22 DICEMBRE ORE 18.30
MOSTRA DI OPERE DI GIULIA NOCI
Inner Underground, Polo Psicodinamiche, Via Giotto 49 Prato
info@polopsicodinamiche.com 0574 067725
Disegni su carta, chine, acrilici e inchiostri, olii su tela e su legno, tecniche miste su rame. 36 opere.
Marco ed io, acrilico su carta, Prato, luglio 2011
Una pittrice difficile. Dissacrante, nel suo sistema di valori di titanio. Assoluta, nel suo ostinato dirsi lontana dal mondo eppure così perfettamente in grado di sentirlo, di sentirlo vivere dentro il suo stomaco. Vivida, senza inganni. Al limite del realismo dei fatti, spinto verso la trascendenza oscura delle connessioni tra cosa e simbolo.
La pulizia del rame, la disinfezione degli inchiostri neri, la grezza armonia della colla.
ll cuore di una tempera malata di amore, stesa su legni rattoppati e graffiati. Bianchi corpi in attesa di un sonno senza alcuna devozione di sé. Una donna sempre in erba, sempre a curarsi, sempre a riparare torti.
Una pittrice ma soprattutto una potente artista del colore e del nero magistralmente profuso.
E' questa la Giulia Noci che io ho conosciuto, una creatura dal limpido occhio che mai si stende compassionevole sul mondo, eppure privo di ferocia. Capace di acquerelli tenuti insieme dal legame a idrogeno del suo mancare di tatto.
I suoi quadri, i suoi disegni, i suoi bozzetti, non sono le opere d'arte che regaleremmo alla cara zia di Conrad in Cuore di Tenebra.
Sono i quadri di una psicoanalisi che cede il passo all'esserci, che lascia spazio allo stare-con, finalmente.
Esporre Giulia Noci è una responsabilità, è come decidere di rivelare al mondo un segreto stipato, tenuto dentro per proteggerla. Per evitare che là fuori tutti quanti stessero a dire "ma è la Noci". Giulia Noci è brava, veramente brava. Ed espone al Polo Psicodinamiche per essere definitivamente nel mondo.
La pulizia del rame, la disinfezione degli inchiostri neri, la grezza armonia della colla.
ll cuore di una tempera malata di amore, stesa su legni rattoppati e graffiati. Bianchi corpi in attesa di un sonno senza alcuna devozione di sé. Una donna sempre in erba, sempre a curarsi, sempre a riparare torti.
Una pittrice ma soprattutto una potente artista del colore e del nero magistralmente profuso.
E' questa la Giulia Noci che io ho conosciuto, una creatura dal limpido occhio che mai si stende compassionevole sul mondo, eppure privo di ferocia. Capace di acquerelli tenuti insieme dal legame a idrogeno del suo mancare di tatto.
I suoi quadri, i suoi disegni, i suoi bozzetti, non sono le opere d'arte che regaleremmo alla cara zia di Conrad in Cuore di Tenebra.
Sono i quadri di una psicoanalisi che cede il passo all'esserci, che lascia spazio allo stare-con, finalmente.
Esporre Giulia Noci è una responsabilità, è come decidere di rivelare al mondo un segreto stipato, tenuto dentro per proteggerla. Per evitare che là fuori tutti quanti stessero a dire "ma è la Noci". Giulia Noci è brava, veramente brava. Ed espone al Polo Psicodinamiche per essere definitivamente nel mondo.
Collage su rame, Prato, 2011
Elenco delle opere:
Quadri su rame (tecniche miste)
1. Pulpite
2. Potresti essere parte del mio genoma!
3. Sagoma
4. Nazi-n'5
5. Barriera cheratina
6. Per perder tempo
7. Mano che poggia su un piano, piano in compagnia
8. Fratelli e sorelle polacchi vi dedico grassi insaturi
9. Sinfonia d'autunno
Disegni su carta (acrilici)
1. Ritratto di signora
2. Ti ho dimenticato a casa
3. My melody for Josef
4. no! no! Only me and me!
5. 100%
6. Non voglio
7. L'incidenti ti possono accecare.
8. E poi questo casino dentro
9. Te lo devo Signor caldaia killer!
Quadri su legno (olio)
1. Il Dittatore Genetico
2. Le ragazze
3. Fuori da me
4. Riflessioni obbligate
5. Il mio lato migliore
6. L’approvazione
7. Involution
8. Grezzo
9. Raccomandabile
Quadri su tela (olio)
1. La troia cambogiana
2. Inesistente
3. La zigomatica
4. Veloce
5. Fine di una bulimica
6. Autoritratto, 24 anni
7. Partorito al concerto di Nick Cave
8. Al momento
9. Ti ho ritrovato
Per contattare l'autrice:
giuliacronica@gmail.com
Facebook: Giulia Noci
Nocicezioni - recensione di Eliza Bolli
Giulia Noci preferisce la biologia: nella sua esposizione al Polo Psicodinamiche di Prato il concetto è espresso chiaramente. Svariati pannelli di cartone lo ribadiscono, strisciando a terra tra i piedi dei visitatori o reclamando la loro attenzione tra un quadro e l'altro.
Giulia Noci preferisce la biologia perchè è rassicurante come deve esserlo ogni scienza, ma non prevedibile come la chimica: una reazione tra un acido e una base, mi spiega, darà lo stesso risultato in ogni parte del mondo in cui abbia luogo, mentre una stringa di dna, pur restando la stessa, darà al suo proprietario caratteristiche sì specifiche, ma soggette all'influenza dell'ambiente che le circonderà. I suoi lavori, conclude, sono pertanto esempi di biologia eseguita.
Il primo aggettivo che viene suggerito dalla mostra di Giulia Noci, visitandola, è: duro. Le opere sono piazzate su lastre di rame sgrossato, si affacciano da cassette della frutta o sono semplicemente applicate ai muri. Non ci sono interventi sull'illuminazione, non c'è indulgenza, né vezzo artistico. Solo i dipinti, tutti lì; si ha l'impressione che siano spettatori tanto quanto chi li guarda. E sono severi, inquisitori, hanno una loro vita: pensano, gridano, interpellano; anche quando i soggetti non sono rivolti all'osservatore si ha l'impressione di commettere un'indelicatezza, di starci facendo gli affari loro.
Eppure, dandosi il tempo di non lasciarsi spaventare da tanta austerità, si colgono minuscole dolcezze, nascoste in un dipinto; espressioni ritratte che si rivelano sorprendentemente tenere e familiari, aloni di colore che non ci si sarebbe aspettati di trovare. Ci si ritrova circondati non più solo dagli sguardi dei ritratti, ma anche da molteplici cuori dipinti che battono.
Giulia Noci si schermisce: l'allestimento è capitato così, senza essere stato progettato; quel quadro ti sembra più dolce? Ah, ma quello me l'hanno commissionato, quasi non lo volevo portare; sì, le opere hanno i titoli, ma glieli ho dati tutti all'ultimo momento, io non ci penso a queste cose, io non mi sento.
Giulia Noci è una persona che “non si sente”, ma ci mette la faccia; che sarebbe felice se la sua arte fosse usata per le campagne pubblicitarie dei gabinetti chimici Sebach; che consiglia di leggere “Sono stato l'assistente del dottor Mengele” e poi racconta candidamente di aver comprato il libro di aforismi di Cassano perchè “ogni volta che qualcuno lo legge, si inverte la polarità della Terra”.
Giulia Noci si fa uscire i quadri dalla testa senza quasi guardarli e li dipinge senza giudicarli. Non ha esposto le sue opere per trovare una gratificazione, ma perchè preferisce la biologia: la quale ci insegna, tra le tante cose, che c'è bisogno di prendere aria, per vivere.
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Giulia Noci preferisce la biologia perchè è rassicurante come deve esserlo ogni scienza, ma non prevedibile come la chimica: una reazione tra un acido e una base, mi spiega, darà lo stesso risultato in ogni parte del mondo in cui abbia luogo, mentre una stringa di dna, pur restando la stessa, darà al suo proprietario caratteristiche sì specifiche, ma soggette all'influenza dell'ambiente che le circonderà. I suoi lavori, conclude, sono pertanto esempi di biologia eseguita.
Il primo aggettivo che viene suggerito dalla mostra di Giulia Noci, visitandola, è: duro. Le opere sono piazzate su lastre di rame sgrossato, si affacciano da cassette della frutta o sono semplicemente applicate ai muri. Non ci sono interventi sull'illuminazione, non c'è indulgenza, né vezzo artistico. Solo i dipinti, tutti lì; si ha l'impressione che siano spettatori tanto quanto chi li guarda. E sono severi, inquisitori, hanno una loro vita: pensano, gridano, interpellano; anche quando i soggetti non sono rivolti all'osservatore si ha l'impressione di commettere un'indelicatezza, di starci facendo gli affari loro.
Eppure, dandosi il tempo di non lasciarsi spaventare da tanta austerità, si colgono minuscole dolcezze, nascoste in un dipinto; espressioni ritratte che si rivelano sorprendentemente tenere e familiari, aloni di colore che non ci si sarebbe aspettati di trovare. Ci si ritrova circondati non più solo dagli sguardi dei ritratti, ma anche da molteplici cuori dipinti che battono.
Giulia Noci si schermisce: l'allestimento è capitato così, senza essere stato progettato; quel quadro ti sembra più dolce? Ah, ma quello me l'hanno commissionato, quasi non lo volevo portare; sì, le opere hanno i titoli, ma glieli ho dati tutti all'ultimo momento, io non ci penso a queste cose, io non mi sento.
Giulia Noci è una persona che “non si sente”, ma ci mette la faccia; che sarebbe felice se la sua arte fosse usata per le campagne pubblicitarie dei gabinetti chimici Sebach; che consiglia di leggere “Sono stato l'assistente del dottor Mengele” e poi racconta candidamente di aver comprato il libro di aforismi di Cassano perchè “ogni volta che qualcuno lo legge, si inverte la polarità della Terra”.
Giulia Noci si fa uscire i quadri dalla testa senza quasi guardarli e li dipinge senza giudicarli. Non ha esposto le sue opere per trovare una gratificazione, ma perchè preferisce la biologia: la quale ci insegna, tra le tante cose, che c'è bisogno di prendere aria, per vivere.
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Ospite- Ospite
Re: 22dic.2011-20gen2012, "La Noci-Cezione", by Giulia Noci. Acquerelli, Chine,Olii, Tempere,, ...
Eliza, grazie. Un contributo di valore e di affetto. Hai colto quanto di essenziale ed autentico è presente nella pittura di Giulia Noci.
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